L’uomo picchiato, vittima dimenticata della violenza coniugale
28 gennaio, 2010 by Dott.ssa Bernabeo Maria
Categoria: Separazione coniugale, Ultimi articoli
Il pregiudizio sociale porta spesso ad ignorare la figura maschile nel ruolo di vittima, gli spot televisivi sottolineano la violenza subita dalle donne, in cui il messaggio diretto o indiretto è sempre quello di identificare l’uomo in genere come cattivo e aggressivo. Ma, la violenza che subiscono gli uomini all’interno o fuori delle mura domestiche non è mai menzionata.
Dagli studi canadesi si evince che sempre più uomini non sono carnefici ma sono vittime.
“I casi di uomini vittime della violenza delle loro compagne sono più diffusi di quanto non si creda”, spiega YVON DOLLAIRE, psicologo canadese autore “La violenza esercitata sugli uomini. Una complessa realtà tabù 2002”
L’uomo maltrattato generalmente prova enormi sensi di colpa e il più delle volte perde il suo status di uomo, finendo per restare isolato.
SOPHIE TORRENT mostra come la violenza psicologica sia l’arma favorita dalle donne, questo tipo di violenza si esprime attraverso :varie forme di rifiuto,di insulti o di accuse infondate ; mentre, la violenza fisica viene espressa con colpi inferti sul viso, colpi inferti sull’addome con forbici o con altri tipi di lame oppure con morsi.
Tra la violenza fisica e quella psicologica la più favorita è quella psicologica, poiché quest’ultima è meno perseguibile sotto il profilo legale; la donna producendo violenza psicologica tende attraverso questa ad apportare una denigrazione del proprio partner nel ruolo di amante e di padre, esprimendo queste diffamazioni sia nella sfera privata che pubblica, scopo di ciò è ledere la mascolinità.
Frequentemente la donna attacca l’uomo sul posto di lavoro,scopo di tutto ciò è il produrre isolamento sociale, la donna che produce violenza fa credere a tutti di essere lei la vittima delle violenze che giornalmente fa subire al proprio coniuge.
La violenza femminile è spesso giustificata, generalmente viene allegata a delle patologie (depressione post – partum , autodifesa, provocazione,menopausa).
La donna violenta non viene considerata una cattiva madre, ma un padre violento o accusato di pseudo violenza viene allontanato dai figli e viene definito un cattivo genitore.
Bisogna rilevare che continuando a negare il fenomeno degli uomini maltrattati, le femministe stanno ostracizzando una categorie di donne che soffrono dei loro comportamenti violenti, continuando a non vedere viene esclusa ogni possibilità di costruttivo aiuto.
Una ricerca condotta in Spagna: “ La violenza domestica: quello che non si racconta.”
Da questa ricerca appare che i maschi morti all’interno delle mura domestiche il 27% pari al 44% .
Eppure, il ministro spagnolo del lavoro degli affari sociali, Jesùs Coldera afferma “ La violenza delle donne sugli uomini è minima”Mentre il ministro della Giustizia, Juan Fernando Lopez Aguilar, afferma “ Non esiste, negli ospedali e nei commissariati, una casistica degli uomini maltrattati”.
Anche se i media non parlano, la violenza delle donne sui mariti, conviventi o amanti è un fenomeno che dilaga in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, nel 2004, la percentuale di grave violenza fisica tra partner è stata attribuita al 35% ai maschi e il 30% alle donne.
Come mai, se il flagello delle femmine che malmenano i maschi è diffuso su scala mondiale,
Gli uomini che vengono picchiati spesso sono poco creduti o vengono messi alla berlina. Una donna maltrattata guadagna uno status e può trovare sostegno presso tanti gruppi per uscire dall’inferno delle violenze coniugali, mentre un uomo malmenato prova vergogna e perde il proprio status di uomo”.
“Gli uomini non denunciano i maltrattamenti subiti, perché non esistono luoghi, commissariati a parte, dove possono farlo; né esistono istituti pubblici come quelli della difesa della donna.
Puntualizza lo spagnolo Eloy Rodriguez, psicologo e sessuologo. “ Il 92% dei machios non denuncia i maltrattamenti perché pensa che così metterebbe in dubbio la propria mascolinità. E’ una questione culturale difficile da sradicare”.
I vari studi dimostrano che tra le statistiche reali e quelli ufficiali esiste una profonda diversità poiché il femminismo ha percorso un cammino errato, alzando una muraglia tra i due sessi, sostenendo che la violenza è intrinseca al maschio; una barriera montata per nascondere la violenza delle donne.
Dott. ssa Bernabeo Maria